Incontro con la comunità Kayros di don Claudio Burgio - martedì 16 settembre 2025
Testimonianza teatrale "Non esistono ragazzi cattivi"
Martedì 16, presso la Sala Argentia di Gorgonzola, abbiamo partecipato alla testimonianza dei ragazzi della comunità Kayros, fondata da Don Claudio Burgio. È stata una serata provocatoria: spesso, quando si sente parlare di questi ragazzi nei telegiornali, si tende a giudicarli solo per i loro errori. In questa occasione, invece, ciò che è emerso con forza è la speranza, sia dei ragazzi che di Don Claudio.
Durante la serata, Don Claudio ha sottolineato l’importanza di sospendere il giudizio, ricordandoci che, oltre ad atteggiarsi da “maranza”, questi ragazzi sono fragili e spavaldi, e le loro storie meritano comprensione.
Come quella di Luca, in arte Rnawa, un ragazzo che ha scelto di entrare nella comunità di sua spontanea volontà. Inizialmente, trovò compiacimento nei soldi facili e negli psicofarmaci talmente dannosi da fargli tentare il suicidio. Si ricorda peró di Daniel, un educatore di Kayros che aveva conosciuto in passato. Il ricordo di quel volto gli salvò la vita.
Oppure la storia di Lamine, il più grande del gruppo. Nato in Senegal, da ragazzo ha iniziato subito a lavorare per sostenere la sua famiglia. Trovò un impiego dove veniva ricompensato solo con vitto e alloggio, quindi non riusciva ad aiutare economicamente la famiglia. Dopo essersi ribellato al “capo”, questo lo portò al mare per farlo imbarcare su una barca diretta a Lampedusa. Essendo minorenne e senza custodia, Lamine venne affidato a una comunità, dove però non si trovava bene: trovava il piatto pronto e le lenzuola pulite, ma lui non era fatto per questo. Decise allora di trasferirsi a Milano, dove fu accolto da una famiglia senegalese che lo aiutò a trovare la comunità Kayros.
Queste due testimonianze ci insegnano che Kayros non è soltanto una comunità di recupero per ragazzi che hanno commesso errori, ma è soprattutto una scuola di vita, che offre una seconda possibilità. Molti di questi ragazzi riescono a uscirne con un futuro davanti a sé, un futuro che li accoglie.
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